Edith de Hody Dzieduszycka
"... cosi con due gambe..."
Genesi Editrice, 2018
Dondolava eterea,
credevi di toccarla,
ma di scatto fuggiva,
libellula sull'acqua.
Sul ghiaccio scivolava,
pattinatrice agile,
al suono di una musica
amara e dolce.
T'illudevi di stringerla,
macché... lontana già
la perdevi di vista,
più ancora di cuore.
Per un istante breve,
s'era posata, credo,
su un raggio di luna.
Ma forse... era miraggio.
-------------------------------------
Elegantissimo,
baffetti ben curati,
camicia immacolata
sopra i jeans firmati,
una ventiquattr'ore,
al polso un Cartier,
extra larghe le spalle,
e il bacino stretto.
Fissava le ragazze
che per strada incrociava
con aria da padrone,
come se gli bastasse
un fischio, per farle, nude
e molli, in braccia sue
cadere, pere cotte,
che non chiedono altro.
-----------------------------------
Spesso la incontravi
girando qualche angolo
di strada contro vento
vicino al mercato.
Patetico fagotto
vestita di straccetti,
i capelli scomposti,
trascinava i piedi,
non guardava nessuno,
salvo lontano, un punto,
che lei sola vedeva
ad un'altezza media.
Parlottava tra sé,
discorsi a brandelli,
in una lingua strana
che nessuno capiva.
-------------------------
Contento di sé stesso
lo era stato sempre,
annunciava i suoi anni
ognuno una vittoria.
Era piacere vero,
se non si prolungava,
sentirlo raccontare
le multiple prodezze
che lieto granellava
con un largo sorriso
e l'animo felice.
Aveva fatto questo,
era stato di là,
niente, pure nessuno,
scalfiva la certezza
che sempre l'infiorava.