Edith de Hody Dzieduszycka
LA PAROLA ALLE PAROLE
Mi serve
la parola
quant'alla pianta
l'acqua
per aprire un varco
nel gelo della terra
la parola pensata
la parola poi scritta
la parola estratta
dal cavo della mente
la parola segreta
la parola mai detta
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Vorrei parole insolite
leggere aeree
che svolazzino libere
come piume al vento
Vorrei parole fervide
infocate ardenti
fiamme danzanti
che riscaldino l'anima
Vorrei parole fresche
ghiaccio corrusco
che posato appena
lenisce le ferite
Le vorrei colorate
polvere d'oro
frecce d'arcobaleno
scintillanti e mordaci
Vorrei pure che fossero
musica per l'orecchio
sussurro ruggito
poesia soltanto
Lavagna sulla quale
senza perdere tempo
incidere la traccia
che fuggiasca
altrimenti
si sarebbe dispersa
Spugna onnivora
mai sazia
che stritola assorbe
ogni cosa consuma
percorso che mai smette
di trascinarti
su sentieri oscuri
di cui non ti è dato
prevedere il solco
materia impalpabile
più dura della roccia
più leggera del sogno
che ogni notte striscia
ogni notte ritorna
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Magma che trepida
si agita e scalpita
in fondo ai meandri
di antri sotterranei
magma che senza requie
né tregua si dilata
scava
e dilaga
magma che straripa
trabocca
ben presto ti sommerge
colma ogni anfratto
magma che ti invade
ti divora
piano piano sparisci
Ha preso il tuo posto