Edith de Hody Dzieduszycka
A pennello
La vita felice, 2013

Ruvido
aspro
tu stupri la materia
la pieghi
la sconvolgi
ardi e bruci
acceso
ti contorci
al soffio
che ti consuma.
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Com'è tenue
dolce
tremolante
la nebbia
che sprigiona
dalle tue marine
carnale il velo
dal tuo dito
posato sui soli
morenti
sulle cascate
arcobaleno
L'avrà prestata
Aladino
della sua lampada
la luce che
di cipria avvolge
i tuoi sogni eterei.
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Riversa
nel vortice
della sua vertigine
chiusa
palpitante
in acme d'estasi
l'hai colta
in flagrante
santa
sfiorata
appieno
d'angelica magia.
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Sono larve nascenti
embrioni abortiti
oppur di vita spoglie
infine putrefatte?
patetici abbozzi
d'un pittore maldestro
forse d'un creatore
rigurgiti spietati?
Comunque maschere
perverse disturbanti
pianeta popolato
da cloni degenerati.