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Bestiario bizzarro

Fermenti, 2017

Bestiario bizzarro

Vogliose di un capo

che decida per loro,

imprudenti le rane

chiesero a Zeus

di dar loro un re.

Purtroppo pessima

si rivelò l'idea,

per cui di re in re

e di male in peggio

andarono le cose.

Finché misero fine

e senza complimenti

ai loro tormenti,

chiappandole golose,

le fameliche bisce.

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Stravaccata,

una mucca

al sole

nell'erba alta,

in assenza di treno

da contemplare,

pensosa ruminava

su il latte versato.

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Un topo vanitoso

si vantava ai quattro venti

e pretendeva

Mi dovete rispetto

anche se sono piccolo,

ché se la mia coda

tirate vi avviso,

lo dico alla mamma,

la quale è grande e grossa,

una vera montagna.

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Che destino crudele

si lamentava,

molto depressa

la trota,

una sera di spleen.

Difficile passare

da eroina maggiore

di quintetto

a figlio minore

di padano.

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Per te una soltanto

mentre io ne ho due,

si vantava il cammello,

dimentico d'un infimo aspetto

del gibboso problema.

Infatti chi si ricorda

dromedario o cammello

dei due,

chi ne ha una

e chi invece due?

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