Edith de Hody Dzieduszycka
Desprofondis
La città e le stelle, 2013
Avrebbe desiderato
seguire il filo di una melodia
scoprire nel frastuono
la dolcezza di un canto
qualche cadenza morbida
inserita nel sibilo
cromatismi d'una catena
lungo le maglie della quale
poter risalire
emergere in superficie
---
Non c'erano più giorni
non c'erano più notti
nemmeno esistevano
ore minuti secondi
era sparito il tempo
Soltanto contava
quel lento
frenetico dissolversi
e ricrearsi
per dissolversi ancora
e rinascere
nel quale era immersa
Lei
tesoro
detrito
inscatolato in qualche scrigno
ermetico al suo intendimento
come alla sua brama iniziale
di liberazione
---
Venivano raccordati
cuciti stretti
con lacci impalpabili
punture di spilli
aghi a migliaia
dolorosi
eccitanti
i lembi dei limiti
a lei esteriori
con quelli del proprio guscio
---
Era tutt'un friggere di scintille
che illuminavano il buio
un lampeggiare improvviso di stelle
un balenio di lucciole
scatenato
in una notte di San Lorenzo
un'immensa festa crepitante
il bouquet d'un fuoco d'artificio
organizzato per lei
e soltanto per lei
---
Ormai cosa incerta
senza volontà
galleggiava
insieme zattera
e naufraga sopravissuta
formando un corpo unico
alla deriva
dentro non sapeva
quale mare
immersa in chi sa
quale liquido amniotico